Essendo da pochi mesi passato alle distro a 64bit, mi sono ritrovato a dover affrontare il problema dei (pochi) giochi. A uno in particolare avevo il timore di non poter più giocare, The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

Sicuramente noto a tutti i fan della saga di Zelda, questo è, assieme ad A Link to The Past, il miglior gioco della serie. Vediamo come giocarlo.

Per prima cosa è necessario che vi procuriate la ROM del gioco, cercando su Google “ocarina of time rom” o qualcosa di simile.

Ora vi serve l’emulatore, e il migliore (e forse l’unico) esistente per Linux è il Mupen64Plus, precompilato per architettura x86 e x86_64. Estraete l’archivio in una cartella a vostra scelta, dopodiché procedete a installare le dipendenze. Quasi sicuramente avrete bisogno soltanto del pacchetto che contiene il file “libSDL_ttf-2.0.so.0“, se volete essere sicuri, lanciate il mupen da terminale.

Ora procediamo alla configurazione. La componente grafica soprattutto, non funzionerà immediatamente, ma avrà bisogno di un ulteriore settaggio. Andate in Opzioni → Configurazione… e spostatevi nel tab Plugins. Osservate l’immagine qui sotto per la configurazione del plugin grafico Glide64 Wonder Plus, il migliore che sono riuscito ad utilizzare:

Logicamente la risoluzione dovrà essere adattata al vostro schermo. Fatto questo non resta che configurare il blight’s SDL input plugin (consiglio vivamente di abilitare il mouse, in quanto indispensabile per il puntamento dell’Hookshot o dell’arco. Potrà essere rilasciato in qualsiasi momento premendo ctrl+alt), salvare le impostazioni e caricare la ROM di Ocarina of Time e…

finalmente potrete giocare il capitolo di Zelda che ha fatto la storia!

Ho provato anche altri giochi, sinceramente senza troppo impegno, e devo dire che questo rimane quello emulato meglio. Majora’s Mask si blocca senza preavviso, Super Smash Bross ti fa giocare solo nella modalità Training e Neon Genesis Evangelion non ti mostra la vita rimanente.

PS. Il Moro che spunta in basso nella finestra di Pidgin della prima schermata, è lo stesso dei font di Fedora, ed è a lui che vanno i ringraziamenti per avermi dato l’idea di scrivere questo post 😀